Rimarrà qualcosa sotto la mia pelle, tra le mie dita, dentro i miei occhi.
Il cielo su Milano si è fatto denso di nuvole, il vento fresco dalla finestra, nell’aria suoni di tuoni e un odore vago di temporale. Resto in silenzio. Resta in silenzio il mio temporaneo compagno di scrivania. Temporaneo, come tutto attorno a me. Brutalmente, ora me ne rendo conto. Fa una battuta. Sorrido. Forse non abbastanza. Potremmo parlare un po’, degli esami, della laurea, delle vacanze, delle domande, delle cose di cui si parla da studenti. Potrei lasciarmi distrarre. Ma non sono una brava conversatrice. E poi non faccio parte della categoria (Ah. Come era tutto più facile. Ah. Come erano grandi i sogni. Ah. Come ci credevo.). Se ne và. Sono sola. Coi miei pensieri.
Questa sera metto in tasca i pezzi di un altro sogno che non si potrà avverare. Una lacrima sola. Forse. Asciutta e silenziosa. Perché anche se non ci ho mai creduto in fondo ci credevo. Perché i sogni più grandi non si dicono ad alta voce, per paura che non si avverino. A volte però non si avverano lo stesso. E dirò che non mi importa. E dirò che è meglio così. E dirò che in fondo è quello che volevo. E sorriderò. E sorriderò ancora. E guarderò negli occhi quello che dovrà arrivare. E di nuovo inventerò un sogno nuovo. Ma adesso sono sola. Nessuno lo sa. Adesso posso starci un po’ male. Che resti un segreto.
Il cielo su Milano si è fatto denso di nuvole, il vento fresco dalla finestra, nell’aria suoni di tuoni e un odore vago di temporale. Resto in silenzio. Resta in silenzio il mio temporaneo compagno di scrivania. Temporaneo, come tutto attorno a me. Brutalmente, ora me ne rendo conto. Fa una battuta. Sorrido. Forse non abbastanza. Potremmo parlare un po’, degli esami, della laurea, delle vacanze, delle domande, delle cose di cui si parla da studenti. Potrei lasciarmi distrarre. Ma non sono una brava conversatrice. E poi non faccio parte della categoria (Ah. Come era tutto più facile. Ah. Come erano grandi i sogni. Ah. Come ci credevo.). Se ne và. Sono sola. Coi miei pensieri.
Questa sera metto in tasca i pezzi di un altro sogno che non si potrà avverare. Una lacrima sola. Forse. Asciutta e silenziosa. Perché anche se non ci ho mai creduto in fondo ci credevo. Perché i sogni più grandi non si dicono ad alta voce, per paura che non si avverino. A volte però non si avverano lo stesso. E dirò che non mi importa. E dirò che è meglio così. E dirò che in fondo è quello che volevo. E sorriderò. E sorriderò ancora. E guarderò negli occhi quello che dovrà arrivare. E di nuovo inventerò un sogno nuovo. Ma adesso sono sola. Nessuno lo sa. Adesso posso starci un po’ male. Che resti un segreto.
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