Un boccone di pandoro stantio [incrocio le dita] per riempirmi il buco che ho allo stomaco. Un te alla cannella per annegare quell'odioso sapore di burro [detesto il pandoro ma ancora di più le schiacciatine alle olive delle macchinette]. Sono rimasta sola nel nostro triplice ufficio oggi pomeriggio. Ascolto il boss indaffarato con la fotocopiatrice [che ama perversamente] e io scribacchio un articolo in scadenza. Mi fa male la testa e fuori sembra una giornata stupenda. Eppure, tergiverso, mi trattengo ancora un pò. Delle volte mi piace stare qui quando non c'è nessuno. Riesco a concentrarmi sulle cose faccio. Qualunque esse siano. E allo stesso modo riesco a distrarmi totalmente. Ad abbandonarmi senza rete ai miei pensieri. Delle volte gli altri, intorno, sono un conforto, altre volte un limite, una seccatura.
Il primo accenno di tramonto fuori dai vetri. Mi sento bene. Questo è il momento migliore. Il venerdì sera. Quando spengo la luce e nonostante io sia confusa per dover stare concentrata su troppe cose contemporamente [abbia scadenze e doveri da soddisfare, cosa da fare, caselle da riempire], nonostante tutto so che un pò di quel tempo che viene da adesso sarà per me. Sarà lento. Sarà mio. E mi sembra che tutto riacquisti le giuste proporzioni.
Questi giorni sono stati esigenti, pieni di domande e richieste. Spero di essere all'altezza, di saper ripondere. Spengo.