Mi sento davvero stanca. Stanchissima. Di questa situazione sospesa. Di questo salire, arrampicarsi, cadere, rialzarsi, salire. Vorrei arrivare da qualche parte. Fosse solo per poco. Mettere un punto. Invece è tutto un divenire. Invece è tutto all'inizio e non so dove andrà a finire. E, semplicemente, non so. Non so niente.
Non so niente a allora vado a nuotare nel blu trasparente della piscina, mi siedo vicino al finestrino e mi perdo nelle pagine di un libro, cammino nell'aria fredda del mattino pensandoti (a cosa stai guardando, a cosa pensando, a com'è la luce intorno), mi concendo un te in un bar, tutta sola. E altro. Tutta sola.
La speranza e l'amarezza. I sogni. Il domani. Adesso. Adesso è buio fuori. Ti chiamo con i pensieri. Grido, piango, spero e mi dispero. Senza emettere nessun suono. Senza fare rumore. Come liberarsi della mia pelle. Come mettermi addosso una pella nuova. Ne ho voglia. Ma non senza dolore.