venerdì 14 marzo 2008

venerdì pomeriggio

Un boccone di pandoro stantio [incrocio le dita] per riempirmi il buco che ho allo stomaco. Un te alla cannella per annegare quell'odioso sapore di burro [detesto il pandoro ma ancora di più le schiacciatine alle olive delle macchinette]. Sono rimasta sola nel nostro triplice ufficio oggi pomeriggio. Ascolto il boss indaffarato con la fotocopiatrice [che ama perversamente] e io scribacchio un articolo in scadenza. Mi fa male la testa e fuori sembra una giornata stupenda. Eppure, tergiverso, mi trattengo ancora un pò. Delle volte mi piace stare qui quando non c'è nessuno. Riesco a concentrarmi sulle cose faccio. Qualunque esse siano. E allo stesso modo riesco a distrarmi totalmente. Ad abbandonarmi senza rete ai miei pensieri. Delle volte gli altri, intorno, sono un conforto, altre volte un limite, una seccatura.
Il primo accenno di tramonto fuori dai vetri. Mi sento bene. Questo è il momento migliore. Il venerdì sera. Quando spengo la luce e nonostante io sia confusa per dover stare concentrata su troppe cose contemporamente [abbia scadenze e doveri da soddisfare, cosa da fare, caselle da riempire], nonostante tutto so che un pò di quel tempo che viene da adesso sarà per me. Sarà lento. Sarà mio. E mi sembra che tutto riacquisti le giuste proporzioni.
Questi giorni sono stati esigenti, pieni di domande e richieste. Spero di essere all'altezza, di saper ripondere. Spengo.

6 commenti:

Franz ha detto...

Sono spaventose le persone che hanno un rapporto morboso con le macchine fotopiatrici.
E fuori c'è il sole. Ed è venerdi. E siamo senza aspettative... davvero?! Oddio, io penso di averle.
Penso.
Tuttavia. Tu con il thè, io con la spremuta, rosso sangue, caliente como el fuego, ma che fai mangi il pandoro ?! Ma siamo quasi a pasqua... uff, verrò sommerso dal cioccolato, tutti che mi daranno milioni di tipi tranne quello che piace a me, ovvero Fondente...
E tu sei in ufficio da sola. Con la luce da neon bianca della serie -sala anatomica-, e se senti un rumore provenire dal corridoio!?
Cmq, come vedi, non sei sola, io son qui che ti leggo. Je suis où tu vas.
E poi non dirmi che non sono un poeta :D!
Bacino, ed ora mi sa che mi prendo na tazzulella 'e cafè!

senzanomealcuno ha detto...

Il venerdì sera, la miglior sera della della settimana, tutto torna al suo posto, nella sua dimensione e del colore che gli appartiene, e tutto rimane così, sino alla domenica sera.

Dyo ha detto...

Il venerdì sera è il vero "sabato del villaggio". Perchè il sabato sa già di domenica, e la domenica di lunedì.
Spero che il tuo mal di testa se ne sia andato: il mio è un bastardissimo ostinato.

Ed Kemper ha detto...

non faccio domande di venerdì sera; solo un augurio per il tempo che dedicherai a te stessa.
Ed

Luca Bleek Sartirano ha detto...

E' il migliore...
goditelo tutto con la dovuta calma...

Franz ha detto...

dove.. sei?