domenica 2 agosto 2009

Pioverà

Un pò di vento. Un temporale nell'aria. Che fa frusciare le idee come il cespuglio di lavanda. Profumo. Una macchia di colore in movimento. E poi i profumi nei vasi che oscillano e si espandono. Basilico. Menta. Rosmarino. L'estate. Questa estate lenta e intensa. Vacanze pocchissime e il resto tempo denso d'afa e stazioni deserte e pensieri e futuro e notti. Scrivere.
Ritaglio #1
Certe sere di vento. Di cieli e spazi aperti. Quando il sole annega nel rosa e nell'azzurro el tramonto. Riflessi. La striscia bianca di un aereo. Altitudini. Disegno con lo sguardo il profilo dell'orizzonte. E.
Mi succede a volte. E' una sensazione di occhi e stomaco. Di branchie. Come perdere il respiro. Come annaspare. Annaspo. Dietro la maschera svagata del mio viso. Dentro i mio occhi distanti. Annaspo.
Mi sento come. Come se non avessi di fronte altro che un inverno di buio e soffitti. Come se non avessi di fronte altro che dolore e perdite e decadenza. Morte e rovine.
E vorrei. Vorrei, seppure fosse solo un attimo, riassaggiare un morso di non consapevolezza. Innocenza o inoranza che fosse.
E mi sembra. Mi sembra che non ci sia consolazione. Solo uno stringersi l'un l'altro. Trattenersi. Mentendo. Mentendoci. Illudendoci reciprocamente, chi prima chi poi. Con dolore. E paura.
Annaspo. Come un grido sottomarino, un'esplosione negli abissi. Rabbia muta. Annaspo e poi, semplicemente, riemergo. Spingo l'oscurità dentro lo stomaco, a fondo. Inguio il suo groviglio di spine. Ed è questo, vivere. Anche. terrore pure che corre nei fili elettrici. Annaspare nel vuoto.

Nessun commento: