giovedì 24 settembre 2009

e vissero tutti

Il lieto fine è un'imposizione della nostra cultura da commedia americana. Il lieto fine non è reale. E' un'imposizione. Una chimera da inseguire, invano, condannandoci ad un'indefinita insoddisfazione. Mi sono ribellata alla falsa necessità dell'happy ending. E' liberatorio. E' reale.
Il principe azzurro nelle mie fiabe è solo un uomo. L'amore non è bianco o nero, ma sfumato in un milione di toni limpidi e oscuri. Biancaneve è una piccola iena che si fa il culo perchè le sia riconoscuto l'ovvio. Ci si può perdere. Si può piangere e non avere nessuno ad asciugarci gli occhi. Si può morire e non ci sono baci che riportino indietro. Può non esseci soluzione. Delle volte si può solo incassare e alzare la guardia, saltellando sul ring.
Non mi aspetto più il vissero tutti felici e contenti. E mi sento molto meglio. I colori sono più intesi. Io più disincantata. Più stronza. Più densa. Più felice anche.

2 commenti:

Sonic Young ha detto...

si, ci si può perdere...

Vale ha detto...

Direi che alle bambine si deve raccontare di studiare, non guardare la tele, trovare un lavoro dignitoso e non aspettare che arrivi un principe azzurro che ti lasci la carta di credito per fare compere

e quando dico compere mi riferisco soprattutto alla spesa

baci