mercoledì 25 aprile 2012

mi piace

E' tanto facile cliccare "mi piace". Non vale neppure lo sforzo di misurarsi con una scala di giudizio. Click. Tanto, poco, un pò, in parte, ma, forse... che importa: click. E il non-click? Non so se valga almeno un "non mi piace" o se sia solo vuoto. Bisognerebbe chiedere ad un giovane esperto di comunicazione. [Seppure io abbia qualche dubbio che di comunicazione si tratti. E non di databasing o di calcolo matriciale. O di semplice vuoto dell'immaginazione, di nulla da dire].
Il mio pensiero non è così stantio da non saper cogliere la forza dell'idea di restare sempre in contatto. Ha un suo appeal. Ma è il concreto che mi mette tristezza: accendere il computer e trovarmi vomitate addosso centinaia di informazioni, banalità di mezza riga o, peggio, condivisione di banalità altrui. Il modo in cui mi fanno sentire è sola. Impoverita. La sensazione è quasi violenta. E' comunicazione a senso unico. E' comunicazione senza senso. E' comunicazione che non comunica. E' vuoto. Perchè tra tanto rumore i suoni si perdono. Il frastuono mi nausea e se c'è qualcosa che valga la pena comprendere si perde, semplicemente, nel tutto.
Sarò una snob. Ma non sono capace  di surfare sulla superfice e godemi le infinte possibilità, arranco, annaspo, annego. Passo e chiudo. Sono la peggiore. Asociale virtuale. Dispenso mi piace con snervante moderazione.




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