lunedì 28 maggio 2012

stanotte

Non so se riuscirò a dormire.
La sera fuori è appena tiepida ed ha l'odore dei fuochi d'artificio ormai spenti.
Sento un vuoto allo stomaco. Un buco nero che mi inghiotte facendo ruotare attorno al suo centro la moltitudine delle mie stelle.
Siamo esseri talmente sfuggenti. Il bagliore di stelle già spente.
Ti ascolto respirare nel buio e sento battere tra di noi la fragilità delle nostre vite, ognuna per suo conto, e della nostra vita insieme. 
In silenzio ho paura ma mi sembra di aver imparato, col tempo, a mascherare il panico con consumata disinvoltura.
Ogni parola non detta è un'occasione perduta. Ma ci sono parole che non saprò mai dire.
Posso solo sperare che tu le sappia intuire. Le sappia comprendere senza che io le debba dire.
La notte è una strada sulla quale si è molto soli. Vorrei solo respirarti vicino.







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