Una lunga corsa nella nebbiolina fitta di questa mattina. Il suono dei mie passi sul vialetto del parco. Alberi spogli. Cielo bianco. Aria densa, fredda sul viso. Play. Metallo non metallo. Comincio a correre. Non corro troppo in fretta, ma a ritmo costante. I pensieri galleggiano davanti a me, tra la nebbiolina e i rami spogli. L’erba verde ai margini. Non riesco a spiegare come questo riesca a farmi star bene. Tutto a tempo col mio respiro, con i tempi della stagioni, coi miei passi. Corro e basta. E tutto è leggero. E il mio corpo ritrova se stesso quando dopo un’ora mi fermo per camminare un po’. Un leggero dolore al ginocchio destro, come sempre quando corro sull’asfalto. La nebbiolina dirada. Cammino verso casa. E il giorno brucia in fretta come un fiammifero. Ed è già buio fuori mentre scrivo. Ed è già sera. E io me sto in casa, profumata di shampoo e di hennè, divisa tra la morbidezza di questa giornata e l’asprezza del risveglio.
“ali di pipistrello per me a cena stasera, grazie”
“ali di pipistrello per me a cena stasera, grazie”
Nessun commento:
Posta un commento