Fuori è buio. Bevo una tisana speziata calda calda e riempio la mia pausa del pomeriggio di queste poche parole scritte. Le pesco dentro al mio stomaco. Contratto e contorto in una smorfa dolceamara. Malinconica vado incontro a questi giorni che arrivano con passi leggeri e silenziosi. Stancamente cerco di tenere in ordine le cose, di non scivolare nel fango freddo della confusione. E guardo la sera fuori e con il mio piccolo cuore gonfio di emozione le chiedo parole. Parole per me. Da ascoltare. Suoni morbidi da mettere in fila e a cui dare un senso. Parole dense. Parole vaghe. Parole leggere, frivole, importanti, cupe, sorridenti, mordide e aspre. Parole da ascoltare. Qualsiasi cosa significhino. Parole che riempiano questo silenzio assordante che mi rimbona in testa. Parole dal suono caldo come un camino, che possano sciogliere la neve delle mie paure. Parole. Ho bisogno di parole. Ora che qui, tutto, è silenzio.
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