La primavera gocciola via. Piove intorno in questa domenica grigia. Un pò lenta e un pò triste, come la chitarra di Eric Clapton nella mia stanza. La rabbia e la delusione dei giorni scorsi, trasformati in energia sufficiente a fare-tutto-da-sola-e-vaffanculoilresto mi hanno lasciato adesso svuotata e con un corpicino letteralmente a pezzi. Credo avrei potuto demolirlo e ricostruirlo quel posto, oltre a sgomberare-pulire-imbiancare. Certe cose vanno fatte da sola. A costo di passare il weekend successivo a boccheggiare di dolore ad ogni movimento degli arti superiori. Non mi piace quel modo di considerarmi. Non mi piace. Non lo sopporto. La verità è che troppo di quello che ho attorno è maschilista da far schifo, e troppe volte ho lasciato fosse così. Il resto della colpa, invece, è tutto mio. Ma sono qui adesso, tant'è. Il passato non si cambia ma il futuro è nelle mie mani. Nel frattempo il programma del pomeriggio è immobilità assoluta, forse girerò le pagine di un libro.
3 commenti:
Io ho appena finito di portare un po' avanti un libro che sta a prendere polvere sul comodino da tanto, ormai.
Capisco, almeno credo, quello che vuoi esprimere: la rabbia può fare spostare le montagne, a costo di rischiare di finire in pezzi. Si sposterebbero eccome, le montagne, pur di dimostrare a certe persone che noi siamo capaci, e anche di più.
il credere in se stessi può servire...ma io, ad esempio, non riesco ad avere costante fiducia nelle mie potenzialità...e penso forse che questo sia il segreto per non prendersi mai troppo sul serio anche se fa star male e trovare situazioni sfavorevoli anche quando di sfavorevole non c'è proprio nulla...
Ieri ho sbobinato mezza intervista per non sentirmi troppo in colpa con me stessa. Oggi lavoro. E non sta passando veloce come vorrei, ma alla fine potrebbe anche andar peggio.
Il tempo, fuori, o - almeno - il tempo che fa qui immalinconisce parecchio.
Tu come stai?
Ti auguro una buona giornata.
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