venerdì 8 agosto 2008

Milano. Otto. Otto. Duemilaotto.

Un caldo pomeriggio di agosto. A Milano. I viali deserti attorno all'università. Serrande abbassate. La stazione di Lambrate piena di luce e di silenzio. Molte cose dentro la mia pelle. Oggi. Troppe cose. Dentro questa strana estate. Di attese. Di paure. Di sensazioni intense. Senza nome.


2 commenti:

burro ha detto...

Anche a me piacciono queste date, sarà perchè sono mezzo autistico per i numeri?? ;-) I miei amici dicono che io sia una rubrica vivente, dato che mi ricordo quasi tutti i numeri di casa e cellulare presenti sul mio cell e anche in condizioni di ubriachezza molesta sono riuscito a ripeterli.. eheheheh
Le città in questo periodo mi affascinano, sono estemporanee, come moderne rovine in cui ti soffermi a cogliere dei particolari che normalmente non avresti mai notato..

IsaccoNucleare ha detto...

brava, ottimo post
con l'estate buttiamo gli occhi dovunque senza aver paura ad esser scoperti