mercoledì 2 maggio 2012

crudele

Oggi ha fatto caldo. Poche ore e mi sento già come se mi avessero spaccato le ossa a martellate e sfibrato i muscoli con una forchetta.

La stanchezza è una controversa compagna.

Rende insofferenti.
Rende egoisti.
Rende malinconici.
Rende facili al pianto.

Ma apre anche i sensi in un certo suo strano modo.
[Come il vento apre il cielo. Come una droga che scioglie la volontà in acqua.].
Come se avessimo occhi più grandi, orecchie più acute, pelle a chilometri.
Chilometri di pelle e tutto il corpo teso e porteso alle sensazioni. Amplificato. Come se, il corpo, fosse in grado di predisporsi e cogliere la più ampia gamma delle safumature possibili, con il più piccolo impegno di risorse. Ed è così poichè, ed è senza dubbio vero, il corpo sa tutto.

Ed è in questo stato dei sensi che mi trovo stasera.

Aperta.

Ed è uno stato pericoloso.
Poter vedere attraverso la pelle delle cose, poter risconoscere dettagli mai visti prima, poter scorgere oltre a ciò che è a fuoco. Mettere a fuoco lo sfondo. Ed oltre.

Vedere. Chiaramente.

E vedere chiaramente può far male. No, non è esatto. Fa male. 
Fa male agli occhi, ai muscoli del cuore, alle pareti dello stomaco, ai reni.

[il segreto è crollare addormentati prima dell'irreparabile. darla vinta alla stanchezza e all'oblio dei sogni]

E' un pericoloso stato dei sensi, dicevo.
Ed è pericoloso perchè d'un tratto, a partire da un insospettabile dettaglio, la vita si svela: crudele.
Crudele nel dolore. Crudele nella bellezza. Crudele da spaccare il cuore con una martellata.

E capisco come si possa in fondo desiderare di velare il bagliore di questi scorci. Abbandonarsi con fiducia alle banalità quotidinale, consolarsi con il vuoto delle ovvietà e delle conferme, con i bagliori delle apparenze ed riflessi sulla superficie. Gratificarsi. Consolarsi. Tranquillarzi. Divertirsi. Fingersi leggeri. Capisco perchè si finisce con il cercare la via più morbida per abbandonarsi.

Lo capisco.

Eppure, pervesamente, mi piace ancora guardare lo sfondo, cercare quel dettaglio. Risconoscere la sfumature feroce che sveglierà i sensi e la coscienza. Anche se fa male.
Mi piace ancora farmi colpire in viso dalla crudeltà. Crudele. 
Dettagli che espodono come bombe di luce abbagliante che ferisce gli occhi. Perdere il respiro. Soccombere la panico. Al dolore più sordo ed alla pura gioia. Ugualmente crudeli.

La vita è crudele. Ed è crudele esser vivi. Ma è meglio che esser morti.



GGS5RSYWKCVY