La pagina davanti ai miei occhi sembra non volersi scrivere. Io che riesco a scrivere pagine e pagine sugli argomenti più impensati questa volta non riesco a trovare lo spunto giusto. Bloccata. Sulla seconda di due pagine che non mi convincono. Appoggio la schiena alla mia poltroncina rossa. Rileggo. Sospiro. Fuori la giornata non è meno grigia di ieri. Io boccheggio. Non sopporto questi momenti in cui non riesco a concludere niente. Non sono io questa che fissa lo schermo, scrive due righe e ne cancella quattro. Devo risolvermi prima di impazzirne. Basta. Faccio un te. Accendo il bollitore elettrico e cerco la bustina del cassetto. Un te speziato cannella e chiodi di garofano. E sia. La tastiera resta muta e le mie dita di stringono a scaldarsi attorno alla tazza. Il profumo è buono. Riempie l’aria. E la stanza sembra diversa. E mi viene voglia di casa, di caldo e di morbido. Di essere altrove. Fisso lo schermo acceso e mi si stringe lo stomaco. La cosa peggiore è che mi sento dire di aver fatto troppo. Lascio stare. Spengo tutto e vado a casa. Ci penso su.
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