lunedì 5 maggio 2008

Free as a girl

Piuttosto stanca chiudo la mia giornata lavorativa con un sospiro. Tutto sommato è sera. Poteva andar peggio. Mi pare, forse, che fuori il cielo si sia rannuvolato. Oggi non ho mosso un passo da questa sedia. Oggi non ho alzato lo sguardo. E' solo l'inizio. E' solo lunedì.
Annuso il profumo della mia pelle. Allungo le gambe. Porto alla labbra una bottiglietta di acqua fredda. Mi pare che un poco alla volta i pensieri rallentino e sciamino via, lasciando il posto ad altro. A me. Stessa.
Una cosa che ho imparato dalla vita adulta è che ad un certo punto i pensieri vanno liberati e fatti volare, se li si costringe a forza su un punto, oltre la loro capacità di sopportarlo, si finisce inguainati in una camicia di forza a battere la testa sulle pareti imbottite di una stanza senza porta.
E' sera, apro la gabbia e faccio volare i pensieri. E mi sento vivere di nuovo. Sento il vento, il cielo. Tutti addosso. Tutti adesso. E' strano. Ma in fondo nemmeno poi tanto.
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Un libro carino rubato a mio padre e il nuovo disco degli afterhours per accompagnare il mio viaggio in treno. Niente di meno.
Spengo il computer, metto la giacchina e chiudo la porta. Scivolo fuori anch'io. Libera e leggera. Almeno fino a domani.
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3 commenti:

Carmen Sandiego ha detto...

Ecco: io l'ho sempre detto che se non butti fuori i pensieri finisci con una camicia di forza.
O peggio.:)

Dado ha detto...

Le foto sono del parco di Monza vero?bello bello..l'ho visto anche io...

buИCiA ha detto...

belli belli anche gli ultimi afterhours.
sono un'ottima colonna sonora per questi giorni si sole, di vento, di sguardi e pensieri rivolti all'insù...