Avevo quasi deciso di andare a casa presto stasera. Invece eccomi, prigioniera alla mia scrivania. Tra le labbra il sapore di mezzo duplo [da quanto tempo non mangiavo un duplo?] mangiato sulle scale salendo, che è stato pranzo e merenda. Non mi illudo certo che il cioccolato mi faccia bene ma di certo fa bene al mio tetro umore di fanciulletta imprigionata nella più alta torre del castello. La luce fuori sfuma lenta verso la sera. Filtra il tramonto nelle maglie delle foglie degli alberi e accarezza leggero la mie dita sottili sui tasti. Atmosfera romantica a calda fuori che si scontra con ronzio elettrico delle luci al neon e delle scrivanie bianche sullo sfondo nero screziato del pavimento. Voglio uscire. In fretta. Adesso.
E invece resto. Ancora mezzora. Mi rannicchio sulla sedia in una posizione improbabile. Appoggio il mento sulla mano e guardo lo schermo che ferisce la vista col suo bianco accecante. Non so se sia il vento che scompiglia i pensieri o forse solo gli anni che cominciano a far sentire il loro peso leggero sulle mie ciglia ma mi ritrovo a domandarmi cosa farne di me. Perdo lo sguardo in un punto vago a sfocato e mi chiedo come voglio essere. Voglio essere molte cose. Voglio essere molte cose che ancora non sono. Eppure stasera. Stasera sento di poter diventare la persona che desidero. Magia d’autunno. Forse. Ebbrezza della sera che scende infuocata e fredda. Forse. Possibilità vera. Certezza. Forse.
Mi sento fresca e sferzante come il vento che soffia stasera. Mi sento calda e morbida come questo tramonto. Mi sento come una musica di campanelli e ruscelli di fate e gnomi. Mi sento leggera e sorridente dentro la sera. Stasera tutto mi sembra possibile.
E invece resto. Ancora mezzora. Mi rannicchio sulla sedia in una posizione improbabile. Appoggio il mento sulla mano e guardo lo schermo che ferisce la vista col suo bianco accecante. Non so se sia il vento che scompiglia i pensieri o forse solo gli anni che cominciano a far sentire il loro peso leggero sulle mie ciglia ma mi ritrovo a domandarmi cosa farne di me. Perdo lo sguardo in un punto vago a sfocato e mi chiedo come voglio essere. Voglio essere molte cose. Voglio essere molte cose che ancora non sono. Eppure stasera. Stasera sento di poter diventare la persona che desidero. Magia d’autunno. Forse. Ebbrezza della sera che scende infuocata e fredda. Forse. Possibilità vera. Certezza. Forse.
Mi sento fresca e sferzante come il vento che soffia stasera. Mi sento calda e morbida come questo tramonto. Mi sento come una musica di campanelli e ruscelli di fate e gnomi. Mi sento leggera e sorridente dentro la sera. Stasera tutto mi sembra possibile.
...the impossibile is possible tonight...
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