Un barattolo di natale mi servirebbe. Per metterci dentro il dito come fosse marmellata, per portarmi alle labbra il sapore dolce di malinconia e cannella che sa così tanto di. Natale. Mancano una manciata di giorni e io nemmeno me ne ero accorta. Il tempo si accorcia e si dilata facendomi perdere la percezione delle stagioni. Seduta nel mezzo di questo pomeriggio di dicembre mi sento abbastanza stranita. Non posso neppure pensare, figuriamoci credere, che il natale abbia perso per me la sua magia perfetta di luci e notti di neve. Impossibile. Non sarei io. Eppure non sento suono di campanelli, non mi brillano lacrime tremolanti davanti alle piccole luci accese sulle sere di Milano, cammino con gli occhi bassi sull’asfalto e i pensieri altrove. Non posso essere io. Figuriamoci. Io sono uno spiritello del natale, una fatina che saltellando spruzza qua e là la sua polvere magica di dolcezza e malinconia e calore e tenerezza e tutto quanto di più natalizio si possa pensare. Non posso essere così deprimentemente impermeabile a questo tempo che ho sempre amato con tutto il mio cuoricino sbieco. Impossibile. Da stasera aprirò tutti canali, tenderò tutti i miei sensi a cogliere le sensazioni. L’emozione. Non può essere che questo tempo mi passi attraverso senza che io me ne accorga. Non posso essere diventata adulta fino a questo punto.
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