mercoledì 12 dicembre 2007

porterò mio figlio a vedere i treni

Succede. Questa mattina il treno entra a Lambrate lento, dondolando il suo peso sul binario coperto di brina. Resto ancora seduta. Guardo fuori un bambino che sembra un pupazzo dentro il suo cappottino inbottito blu e un cappellino rosso di lana che lascia a stento scoperti gli occhi. Indica il treno a un uomo che è con lui che si abbassa protettivo per starlo a sentire. Sorride insieme divertito e stupito da chissà cosa mentre un mattina di inverno e di sole gli esplode intorno. Il cielo è azzurro perfetto e il marciapiede sperluccica di brina sotto la luce di questo sole freddo.
Sento un calore strano dentro lo stomaco. Un sensazione di conforto. La speranza, i sogni, i desideri, la fiducia, la curiosità, la vità. Tutto. Tutto insieme. Ci sono ancora. Sono ancora qui. Sono ancora mie. Sorrido a me stessa mentre mi alzo in piedi e distratta distolgo lo sguardo. E' per questo che, se mai ne avrò, porterò mio figlio a vedere i treni.

3 commenti:

Franz ha detto...

MMMmmmmm....
Premettendo che ora non ci penso nemmeno ad aver un figlio, e non perchè non li sopporto, anzi ho fatto per anni l'educatore, l'animatore e il catechista! lol!
Xrò penso che se avrò mai una creatura, la porterò a un sacco di concerti, e al motomondiale, e la mattina a mangiarsi il cornetto al bar, e lo porterei in piscina, e poi e poi e poi... e poi STOP.
:D è spaventoso come pensiero, andrò a fumarmi una sigaretta, bacino!

Dado ha detto...

...sono senza parole..per puro caso ho iniziato a sbirciare nel tuo blog..è a dir poco bellissimo..complimenti davvero..

Dado ha detto...

Tra parentesi penso che portare un bambino a guardare i treni sia veramente un gesti d'altri tempi...è difficile che oggi come oggi i bambini rimangano affascinati da un treno che continua a fare "ciuf ciuf"come quando ero bambino io ma che ha come avversari non più i cugini di plastica ma le varie consolle elettroniche che fanno viaggiare i bimbi a velocità assurde su macchina da 48 milioni di euro..insomma...quando mai avrò un bambino vorrei vivesse le scoperte quotidiane in modo unico e con una felicità immensa..