Mi prende alla spalle. A volte. Si arrampica silenziosa lungo la schiena fino ad appoggiarsi con tutto il suo peso sulle mie spalle. Quella domanda. Che ne sarà di me?
Non credo sia realisticamente possibile costruire qualcosa su un cumulo di incertezze e incognite. Il pensiero mi colpisce allo stomaco. In genere cerco di non pensarci. E quando ci penso vorrei non averci pensato affatto. Perché la risposta non esiste. E incertezza si aggiunge ad incertezza e io ne sono inevitabilmente sopraffatta.
Cercare conforto e rifugio nelle piccole cose, nei dettagli quotidiani. Con la paura che il conforto si possa trasformare in una fuga, che mi faccia perdere di vista la strada, ma anche col terrore di potermi non accorgere che questo viaggio non porta da nessuna parte.
A volte la costanza e la pazienza diventano amare. A volte vorrei sapere, vedere, toccare, tenere tra le mani. A volte, come adesso, mi sembra di avere esaurito le mie risorse. Di non averne più.
Ma, d’altra parte, soluzione non c’è. Non c’è niente che io possa fare adesso. Ingoio il boccone amarissimo della mia ansia e scivolo dentro questo pomeriggio colorato di azzurro ed ugualmente così ingrigito di paure e di dubbi.
Andrà tutto bene. Andrà tutto bene. Andrà tutto bene?
Non credo sia realisticamente possibile costruire qualcosa su un cumulo di incertezze e incognite. Il pensiero mi colpisce allo stomaco. In genere cerco di non pensarci. E quando ci penso vorrei non averci pensato affatto. Perché la risposta non esiste. E incertezza si aggiunge ad incertezza e io ne sono inevitabilmente sopraffatta.
Cercare conforto e rifugio nelle piccole cose, nei dettagli quotidiani. Con la paura che il conforto si possa trasformare in una fuga, che mi faccia perdere di vista la strada, ma anche col terrore di potermi non accorgere che questo viaggio non porta da nessuna parte.
A volte la costanza e la pazienza diventano amare. A volte vorrei sapere, vedere, toccare, tenere tra le mani. A volte, come adesso, mi sembra di avere esaurito le mie risorse. Di non averne più.
Ma, d’altra parte, soluzione non c’è. Non c’è niente che io possa fare adesso. Ingoio il boccone amarissimo della mia ansia e scivolo dentro questo pomeriggio colorato di azzurro ed ugualmente così ingrigito di paure e di dubbi.
Andrà tutto bene. Andrà tutto bene. Andrà tutto bene?
...
5 commenti:
HO letto solo le prime considerazioni di questo post. L'inizio mi è bastato. E' molto bello. Mi son fermato lì. temevo di rovnare tutto (sono un vigliacco oggi)
Ti lascio la saggezza di mia zia: "C'é SEMPRE un'alternativa". Prenditela con lei eventualmente.
Si. Andrà tutto bene.
Andrà tutto bene? Dipende da noi. Da me, da te, da quanto ci impegneremo non solo per la nostra piccola insignificante importantissima unica vita, ma anche per tutto il resto: gli altri, la città, la politica, il mondo.
Andrà tutto bene se non gireremo la testa dall'altra parte, se non seguiremo la massa, se saremo sempre pronte/i a pensare con la nostra testa - anche se controcorrente, anche se pericolosamente.
Andrà tutto bene? Io dico di sì.
Eleonora
www.repubblicadeglistagisti.blogspot.com
Io rispondo senza dubbi Si...tutto benissimo :-D
Posta un commento