giovedì 21 febbraio 2008

circo

Mangio una mela. Non mi piacciono tantissimo le mele perché mi danno una sensazione di pienezza allo stomaco un po’ inquietante se commisurata alla natura e alle dimensioni del cibo ingerito [ma le mele una volta mangiate triplicano per caso il loro volume?]. Ad ogni modo mangio una mela. Gialla. E faccio ballare il piedino [36] dentro le mie ballerine scozzesi con tanto di teschietto osservandomi ipercritica la caviglia. La corsa ne ha vagamente aumentato il diametro. [forse dovrei smettere di correre]. Condivido i miei dubbi col vicino di scrivania. Temo per un attimo di rischiare di ricevere un cubetto di calcestruzzo sul muso invece si limita ad un “maaaaa” con molte a [senza neppure girare la testa ad osservare l’oggetto del dibattito. Potrò fidarmi di un’opinione fondata su un vago ricordo? Non credo]. Do un morso e torno a muovere piedino e polpaccio ad un ritmo che potrebbe innervosire un santo. Smetto. Allungo le gambe [lo so che allungo è un po’ forte, diciamo che le stendo] e osservo dubbiosa. Forse la corsa mi ha ingrossato anche i polpacci. [Forse devo smettere di correre]. Guardo il vicino che batte sui tasti ed evito di chiedere ulteriori pareri.
Questa mattina ho deciso di celebrare la giornata boss free agghindandomi come la ragazzina che fui. L’effetto mi sembrava assai gradevole. Ma la nonna, sulla porta di casa, inneggiò al mio aspetto inadeguato sottolineando [con doppia riga ed evidenziatore] le dimensioni del mio culone. Dopo attento esame allo specchio del bagno delle donne, in piedi sul water [con tutti i rischi annessi e connessi per la mia incolumità], osservato profilo, fronte e retro, a me sto colone non è parso poi tanto one. Certo, magari non ino ino, ma nemmeno one. Vorrei chiedere pareri sul mio culo-culone ai coabitanti del luogo ma, trattandosi di una popolazione completamente maschile [esclusa la sottoscritta] non vorrei non uscirne viva. Evito e continuo a mangiare silenziosamente [per quanto si possa] la mia mela.
Comincio a sentirmi un po’ irritata in effetti. Basta forse un commento sulla porta di casa [forse serio, forse ironico, forse no] per pregiudicare la mia autostima di questa giornata? Basta in effetti visto che da quel momento in poi ha cominciato a crescermi dentro [come una pianta aliena] la sensazione [abbastanza spiacevole] di sentirmi un circo [un circo intero, elefanti, pagliacci e giocolieri, tutto il corredo]. Se incrocio qualcuno per il corridoio che per caso mi guarda mi sento quasi in dovere di tirare fuori naso rosso e mettermi a lanciare in aria palline colorate [sono, tra l’altro, un pessima giocoliera].
Lancio il torsolo nel cestino facendo un canestro da tre punti [lo ammetto, il cestino dista circa un metro]. So che il problema è tutto mio [alla veneranda età di 28 anni, forse, sarebbe il caso di cominciare a sviluppare quel briciolo di autostima minimo per una serena sopravvivenza o un po’ di tolleranza verso i difetti intollerabili che mi ritrovo anche, qualcosa] però. Però nonna, magari domani “Ciao, ci vediamo stasera” è sufficiente.
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5 commenti:

Dado ha detto...

Se scrivi un romanzo con questo tono, io ne compro 209 copie e le regalo in giro te lo giuro...davvero spettacolare!hai un avvenire te l'ho detto!!

buИCiA ha detto...

Mi ha fatto sorridere il tuo post!!
Ironico e autocritico al punto giusto.
Si, mi hai fatto sorridere!

:)

Athaualpa ha detto...

La nonna é tedesca per caso?

Franz ha detto...

anch'io ho sorriso:)
Sopratutto perchè anch'io ho condiviso la mia giornata con una mela, ma verde.
Ero in Piola dalle 18:30 alle 21:30:)
Ti abbraccio, naturalmente dall'ora capirai che è una delle solite notti insonne... come se non avessi fatto nulla tutto il giorno, mah. Il mio corpo non lo capisco:)
Ti abbraccio

vinci ha detto...

bravissima