martedì 12 febbraio 2008

introduzioni noiose e piccoli sogni

Vagamente tranquilla scrivo il paragrafo due. Iniziare dal due può non essere la soluzione più lineare, ma mi permette di saltare i preamboli e le premesse dell’introduzione e venire subito al punto. Ci sono giorni in cui posso scriverne pagine di frasi introduttive ma oggi non ne ho voglia. Oggi ho voglia di andare al punto. Pur non avendo mai amato particolarmente la chimica nel sapore strano di questa giornata mi sembra assuma anch’essa una certa armonia. Il paragrafo 2 dovrebbe spiegare il fondamento chimico del metodo. Forse non sono la persona più competente in assoluto in merito ma, col tempo, ho imparato ad essere competente di tutto un po’ e, si spera, di qualcosa molto (o abbastanza da).
Stacco la spina dalla mia quota di cervello ragionevole e, in conclusione di questa tediosa introduzione che contraddice se stessa, vengo al punto. Lascio un po’ fuggire lo sguardo dai libri e i pensieri dalla rete strette e intricata delle cose da fare. Svolazzo fantasiosa e sorridente intorno al campo di battaglia della mia scrivania. Ho un sogno.
Comincio infatti a sentire il bisbigliare insistente e ipnotico di un desiderio. Di un posto che sia mio. Ha i colori caldi del legno e finestre piene di luce. È mio. Ha un aspetto morbido e confortante, fresco come una brezza estiva e sereno come la luce di questo tramonto. Non che io non stia bene dove sto. Non che io non sappia che un assegno di ricerca non costituisce di per se reddito, che le consulenze sono occasionali e che non mi resta tempo per fare altro. Non che non sappia che per avere quello che desidero io debba passare attraverso la selva intricata dei tassi, dei metriquadri e delle cubature. Lo so. Ma non mi importa adesso. Adesso ho solo immagini, colori, luci e forme. Adesso posso solo sognare. E io è questo che sogno oggi, mentre estraggo dal cilindro il paragrafo 2.
...

3 commenti:

vinci ha detto...

mmmm....io iniziavo sempre dalla fine, così sapevo dove volevo arrivare...io ho fatto una tesi sulla figura femminile in boccaccio e iniziai dalle conclusioni

Onigirigirl ha detto...

io lascio sempre le conclusioni in bianco e poi pasticcio qualcosa. chissà perchè non riesco mai a concludere. forse mi sento sempre in corso d'opera.
mi è arrivato il guidizio di un paper.. voto 4/5 [gaudio e tripudio, accettato], vado ai commenti, alla domanda "Are the conclusions real conclusions?" isso rispose "NO". Ovviamente. La donna "inconcludente". Anche a giudizio del comitato scientifico ;)

Onigirigirl ha detto...
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