Faccio scendere un caffè lungo. Amaro. Il secondo. Lo accompagno ad un quadretto di fondente 100% al peperoncino (discutibile, ma accettabile). Giovedì pomeriggio.
La settimana si sta consumando ad un ritmo che fatico a sostenere. Sciolgo in bocca il cioccolato amaro e lo annego in un sorso di caffè. (Non che sappia molto di peperoncino in effetti).
Il cielo di questa fredda giornata mi fa pensare ad un mattina particolare, di un’estate fa. Sveglia troppo presto sono scivolata fuori dal letto e, addosso una felpa e un paio di infradito di gomma, sono uscita dalla portafinestra. L’erba umida che sfiorava appena i piedi mentre attraversavo il giardino silenzioso. Il muro umido e freddo disegnato di sottili muschi bianchi e gialli, a strapiombo sull’acqua. Sul mare. Sull’oceano increspato di onde alte che si frangevano con l’elegante violenza delle correnti contro gli scogli. Lo specchio dell’acqua che scomponeva l’azzurro del cielo in un milione di differenti frammenti e colori. Il sole che dipingeva un’alba chiara d’estate. Il vento freddo mi faceva rabbrividire nei miei calzoncini minuscoli e mi scompigliava i capelli. L’orizzonte infinitamente lontano. Infinitamente esteso. E io lì, da sola davanti a quello spazio. Di vento. E mare. E cielo. E silenzio. Ero salita fino sul punto più alto del forte. Per guardare la terra intorno. La distesa di toni di verde e di colline morbide. Da un alto la facciata azzurra e bianca della chiesa e il lento risveglio del porto. Dall’altro la costa che si snodava bassa e frastagliata fin dove potevo allungare lo sguardo. Mi sembrava strano essere lì. Tutta sola al confine del mondo. Mi sembrava bellissimo. Per questo sono tornata dentro, piedi nudi sul parquet, per infilarmi di nuovo tra le coperte e svegliarti. E per portarti fuori. E dividere quel momento perfetto con te. Per poterlo ricordare insieme. Un giorno. Adesso. [è questa è, di fatto, la mia lettera d’amore].
Lancio il bicchierino vuoto del caffè nel cestino. Riapro i libri. Ma ho voglia di scrivere ancora.
La settimana si sta consumando ad un ritmo che fatico a sostenere. Sciolgo in bocca il cioccolato amaro e lo annego in un sorso di caffè. (Non che sappia molto di peperoncino in effetti).
Il cielo di questa fredda giornata mi fa pensare ad un mattina particolare, di un’estate fa. Sveglia troppo presto sono scivolata fuori dal letto e, addosso una felpa e un paio di infradito di gomma, sono uscita dalla portafinestra. L’erba umida che sfiorava appena i piedi mentre attraversavo il giardino silenzioso. Il muro umido e freddo disegnato di sottili muschi bianchi e gialli, a strapiombo sull’acqua. Sul mare. Sull’oceano increspato di onde alte che si frangevano con l’elegante violenza delle correnti contro gli scogli. Lo specchio dell’acqua che scomponeva l’azzurro del cielo in un milione di differenti frammenti e colori. Il sole che dipingeva un’alba chiara d’estate. Il vento freddo mi faceva rabbrividire nei miei calzoncini minuscoli e mi scompigliava i capelli. L’orizzonte infinitamente lontano. Infinitamente esteso. E io lì, da sola davanti a quello spazio. Di vento. E mare. E cielo. E silenzio. Ero salita fino sul punto più alto del forte. Per guardare la terra intorno. La distesa di toni di verde e di colline morbide. Da un alto la facciata azzurra e bianca della chiesa e il lento risveglio del porto. Dall’altro la costa che si snodava bassa e frastagliata fin dove potevo allungare lo sguardo. Mi sembrava strano essere lì. Tutta sola al confine del mondo. Mi sembrava bellissimo. Per questo sono tornata dentro, piedi nudi sul parquet, per infilarmi di nuovo tra le coperte e svegliarti. E per portarti fuori. E dividere quel momento perfetto con te. Per poterlo ricordare insieme. Un giorno. Adesso. [è questa è, di fatto, la mia lettera d’amore].
Lancio il bicchierino vuoto del caffè nel cestino. Riapro i libri. Ma ho voglia di scrivere ancora.
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5 commenti:
E lui è ancora tuo?!
simoooo, piccola simo, ma percè questa domanda?
Il fulcro di questo post non deve essere questo, quanto il cielo, l'erba sui piedi, la violenza dei ricordi sensoriali...non credete?
l'avrei chiesto anch'io se non sapessi già la risposta (almeno, credo).
Ed ecco come si scontra la capacità di focalizzare di due sessi contrapposti...
Una volta capitò anche a me qualcosa del genere Onigiri, ma non c'era il praticello bensì una strada trafficata con l'asfalto che raggiungeva i 45 C°, avevo portato anche il caffè a letto, solo che poi si rovesciò sulle lenzuola... ehm... son così sbadato...
Son stato in uni. Di fianco a me, una con dei boccoli rossi, smalto rosso, sguardo assonnato.
Un ciclista stava per investirmi.
Mi son quasi soffocato con la frolla al bar.
Son rimasto schiacciato nel vagone della metro per quanta gente c'era.
Son arrivato all'aperitivo con la mia amica che mi chiede di rallentare il passo perchè si era dimenticata di mettere il deodorante [...].
Nella confusione, invece di prendere un analcolico, prendo un cosmopolitan. appena arriva lo guardo, decisamente in un bicchiere un pò femminile, osservo la ciliegina annegare.
Son diventato il protagonista del locale con in mano 2 bicchieri mezzi vuoti ridendo e scherzando con la cameriera. Ero al tavolo con le mie amiche bionde e il fonico mi invidiava. Ho mangiato 3 piatti pieni di cibo per non pensare [..]. ho aiutato la mia amica a rimorchiare invitando tre tipi del tavolo affianco a brindare con noi. Ho "negoziato" col marocchino 2 rose rosse. Ho indossato gli occhiali con i led verdi del marocchino. Ho cantato con lo stereo a palla "L'odore del sesso" fermo a un semaforo in corso bueno aries.
E... direi basta, altrimenti temo di annoiarti con le mie cavolate.
Ora... bevo un thè, tento di rimettere a posto il mio stomaco, la lancetta dei secondi del mio orologio mi sta ipnotizzando, il mio cane russa terribilmente, ed io non ho sonno.
Buona nanna, Fra.
Caro Vinci, DOVERE non si deve niente.
Il fulcro del post potrà anche essere quello che dici tu, ma siccome i commenti sono abbastanza liberi, io ho scelto di chiedere della persona, anzichè dell'erba, del cielo, eccetera.
Perchè, a seconda del fatto che quella persona ci sia o non ci sia, l'erba ha un odore diverso. E il cielo può essere più o meno azzurro.
permalosa :)meglio franci
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