Nell’aria ancora il profumo di panettone e spumante. Sul tavolo la scatola dei cioccolatini aperta. Anche qui un piccolo segno del Natale, scambiare due parole informali con persone cui normalmente si dice solo buongiorno o con le qualo si parla solo&sempre di lavoro, sovvertendo un po’ la gerarchia insovvertibile delle nostre posizioni. In fondo Natale è anche questo. Guardarsi un po’ negli occhi.
Il pomeriggio scorre fluido, un po’ di lavoro e un po’ di sorrisi e parole, in fondo siamo già in vacanza per metà.
L’angoscia liquida di ieri se ne va piano piano, lasciandomi stordita e stanca ma più leggera. E così, un po’ timidamente, mi incammino anch’io, in punta di piedi, verso Natale, con tutto ciò che questo comporta.
Ho voglia di stare in casa una giornata intera, armata solo di un pò di musica, di tazze profumate di spezie e cacao, libri e fogli di carta. Ho voglia della luce del pomeriggio che entra dalle finestre della mansarda, di un vecchio film e una coperta morbida. Ho voglia di tenerezza e piccole cose, dettagli da portarmi addosso nelle fredde mattine di gennaio che verranno. Ho voglia di vedere qualche sorriso sui visi delle persone che amo, di parole come carezze, di baci sulle guance fredde. Ho voglia di calze colorate per camminare sul parquet della sala, delle luci del mio albero che si accendono a intermittenza (prima le verdi&blu, poi le rosse&gialle), della tazza di te come me la fa mia nonna, del nasco incollato alla finestra mentre guardo la sera scendermi intorno. Ho voglia di tempo per te. Questo è il Natale che desidero. Tutto qui.
E come regalo vorrei guardarmi allo specchio a sentirmi a mio agio con me. Questo è il regalo che vorrei farmi quest’anno. E chiedo a tutte le stelle di questo cielo (e anche quelle di altri cieli volendo) di darmi una mano, perchè si sa che la questione non impossibile ma comunque ardua.
Beh, per ora prendo un meritato pezzetto di panettone (sperando contenga uvette in quantità spropositata) e torno al lavoro, in fondo Natale è ancora lontano e voglio perdermi il sapore dolce dell'attesa.
Il pomeriggio scorre fluido, un po’ di lavoro e un po’ di sorrisi e parole, in fondo siamo già in vacanza per metà.
L’angoscia liquida di ieri se ne va piano piano, lasciandomi stordita e stanca ma più leggera. E così, un po’ timidamente, mi incammino anch’io, in punta di piedi, verso Natale, con tutto ciò che questo comporta.
Ho voglia di stare in casa una giornata intera, armata solo di un pò di musica, di tazze profumate di spezie e cacao, libri e fogli di carta. Ho voglia della luce del pomeriggio che entra dalle finestre della mansarda, di un vecchio film e una coperta morbida. Ho voglia di tenerezza e piccole cose, dettagli da portarmi addosso nelle fredde mattine di gennaio che verranno. Ho voglia di vedere qualche sorriso sui visi delle persone che amo, di parole come carezze, di baci sulle guance fredde. Ho voglia di calze colorate per camminare sul parquet della sala, delle luci del mio albero che si accendono a intermittenza (prima le verdi&blu, poi le rosse&gialle), della tazza di te come me la fa mia nonna, del nasco incollato alla finestra mentre guardo la sera scendermi intorno. Ho voglia di tempo per te. Questo è il Natale che desidero. Tutto qui.
E come regalo vorrei guardarmi allo specchio a sentirmi a mio agio con me. Questo è il regalo che vorrei farmi quest’anno. E chiedo a tutte le stelle di questo cielo (e anche quelle di altri cieli volendo) di darmi una mano, perchè si sa che la questione non impossibile ma comunque ardua.
Beh, per ora prendo un meritato pezzetto di panettone (sperando contenga uvette in quantità spropositata) e torno al lavoro, in fondo Natale è ancora lontano e voglio perdermi il sapore dolce dell'attesa.
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