Questa mattina sembra volermi ingoiare. Grigia di inverno. Di nebbia e di pioggia. Mi riempie gli occhi di uno smarrimento al quale non so sfuggire. Tremo un po’ dentro la mia pelle. Cerco un po’ di tranquillità nelle mie piccole cose: apro il barattolino di vicksvapurub e l’aria prende piano un familiare sapore di buono, faccio un tè alla mela&cannela per confortare un po’ il mio stomaco nervoso. Non basta. Ma aiuta. Non mi piace sentirmi così. Sentire questa tristezza stanca e densa pesarmi sulla spalle, farmi luccicare gli occhi. Non mi piace ma sfuggire alla sensazione di smarrimento e panico che mi tiene stretta è impossibile. Bisogna passarci in mezzo per lasciarsela alle spalle. E fa paura. Ma è l’unico modo. Vorrei tornare a letto. Nascondere la testa sotto le coperte. E dormire. E non pensare. E dimenticare tutto. I problemi. Il timore. L’incertezza. La paura. Dimenticare. Non pensarci. Ma sono qui. E sono sola stamattina.
Mi metto al lavoro, provo a metterci tutte le mie energie. So che quella è la cura, l’unica cura per fuggire e me stessa e sentirmi tranquilla. Ci provo. Ma non so se ci riesco.
Mi metto al lavoro, provo a metterci tutte le mie energie. So che quella è la cura, l’unica cura per fuggire e me stessa e sentirmi tranquilla. Ci provo. Ma non so se ci riesco.
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