martedì 26 febbraio 2008

farfalle

I colori filtrati da un velo bianco e grigio. Cammino sullo sfondo. In dissolvenza. Mentre mi sembra che tutto il resto scivoli via, altrove. Come i titoli di coda. La camera distoglie lo sguardo. E la vita continua, ma da un’altra parte.
La mia vita scandita da risvegli e tramonti. Da giorni che inseguono giorni. E notti di sogni e buio e poche stelle. Di luna che da piena comincia a farsi calante e increspa e sconvolge le mie maree.
Attimi intesi che fermano il flusso lo spazio di un battito d’ali [la farfalla che potrei essere]. Occhi negli occhi [che siano i miei o i tuoi]. Mani che danzano nell’aria [di nuovo farfalle, nei pensieri e nello stomaco] e scivolano lente indugiando sulla sensazione tattile delle superfici.
Orizzonti infiniti dentro agli occhi. Vento e sere serene dopo la follia di un temporale. Tempesta e labbra e solitudine e pieni e vuoti.
In queste nebbia sottile mi lascio fluttuare senza peso. Senza forma. Aspetto.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

"Pieni" e "vuoti", questa è l'alternanza crudele della vita... vivi i "pieni" sperando che non finiscano mai, e soffri nei "vuoti", come se fossero interminabili...
E nei "vuoti" cerco gli occhi, quelli giusti... perchè nulla mi sa cullare meglio di uno sguardo; uno sguardo nel quale naufragare, nel quale fluttuare, nel quale dimenticarmi di me... nel quale abbandonarmi nell'attesa di ciò che sarà...

vinci ha detto...

E' la prima volta che non mi piace quello che scrivi...quindi...ti prego scrivi di nuovo...subito! :)

buИCiA ha detto...

C'è un altro Simo?!!!

Continua a mantenere quegli orizzonti infiniti dentro agli occhi. E non raggiungerli mai; mai. E' un buon modo per mantenere il desiderio senza infrangere il sogno.

P.S.: Non piacere è (anche) un diritto. Avvalitene.