La finestra semiaperta lascia entrare un soffio d’aria. Abbastanza freddo da farmi sentire meglio. Non così tanto da convincermi a chiudere. E a chiudermi. Dentro.
La giornata a studiare. Devo disegnare lo stato dell’arte, costruire la base per poi fare qualcosa di nuovo insomma. [Lo studio bibliografico come metafora della vita. Forse].
Non so dire quale sia il motivo ma studiare mi ha sempre fatta star meglio. Rasserenata. Calmata. Forse, banalmente, studiare mi piace.
Mi piace prendere i miei appuntini ordinati a margine. Temperare la matita fino allo sfinimento. Mettere segni, post it, frecce, sottolineature e riassumere in mille pagine scritte.
Mi piace imparare. Le cose nuove hanno su di me una certa attrazione, mi fanno sentire quella punta di entusiasmo frizzante che porta poi a far bene le cose. Spesso.
Quando ero perduta e autodistruttiva in fondo è nello studio che mi sono nascosta ed è da lì che sono ritornata a vivermi. Studiare è un po’ la mia catarsi. Rimette le cose nel giusto ordine, rimette tutto nella giusta prospettiva.
È per questo che non rimpiango le scelte che ho fatto. Perché mi permettono di rifugiarmi ancora e ritrovarmi di nuovo nella pagine stampate ammonticchiate sulla mia scrivania. Forse è un approccio infantile. Ma io lo trovo dannatemene stimolante e. Bello.
Ringrazio con un sorriso stanco e soddisfatto che mi ha permesso di lasciare la finestra socchiusa.
La giornata a studiare. Devo disegnare lo stato dell’arte, costruire la base per poi fare qualcosa di nuovo insomma. [Lo studio bibliografico come metafora della vita. Forse].
Non so dire quale sia il motivo ma studiare mi ha sempre fatta star meglio. Rasserenata. Calmata. Forse, banalmente, studiare mi piace.
Mi piace prendere i miei appuntini ordinati a margine. Temperare la matita fino allo sfinimento. Mettere segni, post it, frecce, sottolineature e riassumere in mille pagine scritte.
Mi piace imparare. Le cose nuove hanno su di me una certa attrazione, mi fanno sentire quella punta di entusiasmo frizzante che porta poi a far bene le cose. Spesso.
Quando ero perduta e autodistruttiva in fondo è nello studio che mi sono nascosta ed è da lì che sono ritornata a vivermi. Studiare è un po’ la mia catarsi. Rimette le cose nel giusto ordine, rimette tutto nella giusta prospettiva.
È per questo che non rimpiango le scelte che ho fatto. Perché mi permettono di rifugiarmi ancora e ritrovarmi di nuovo nella pagine stampate ammonticchiate sulla mia scrivania. Forse è un approccio infantile. Ma io lo trovo dannatemene stimolante e. Bello.
Ringrazio con un sorriso stanco e soddisfatto che mi ha permesso di lasciare la finestra socchiusa.
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8 commenti:
Cara amica,
è quello che sto tentando di fare anch'io da alcuni mesi a questa parte.
E mi piace. Tremendamente.
Ed anch'io sono un fanatrico di post-it, matite. anzi, vivo di memoria fotografica, sottolineo con diverse matite colorate le righe.
Tempo fa avevo salvato la stessa foto con l'idea di mettere sotto qualche post, sul mi blog.
Ora l'hai messa tu. Ed è giusto che rimanga tua.
Non hi idea di quante pagine abbia scritto per riassumere libri universitari su libri... Parole e frasi fitte fitte all'interno di grandi quadretti all'interno di grandi quaderni.
E adoro sottolineare i libri.
Ho scritto anche un racconto su questo.
Le finestre socchiuse danno sempre la possibiità di far entrare n po' di aria fresca.
...e senza dire parole nel mio cuore ti portterò e non avrò paura se non sarò bella come dici tu...non torneremo più...e senza fame e senza sete e senza ali e senza rete voleremo via
.... eh?! O_o
(Cmq, buon sabato, mi son appena immerso a lavare montagne di piatti! Ma xkè il detersivo lo fanno sempre al limone?! Non so, la lavanda?! la violetta?! il mango?! mah, che discriminazione!)
perchè il limone sgrassa
Come farei senza di te Vinci...
Buonadomenica.
vinci rulez
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