lunedì 28 gennaio 2008

lunedì mattina

h. 9.00
si appresta una giornata di fuoco. una settimana intera da vivere. so che non sto facendo il meglio che potrei fare. e questo mi fa sentire peggio. la verità è che posso scrivere pagine e pagine di sfumature e dettagli. ma quello che conta è qui, tra le mie mani. e anche se sento di non farcela. devo darmi da fare. e farcela.
h.11.30
Sono entrata nel bagno delle donne. Ho chiuso la porta a chiave. Mi sono guardata nello specchio, occhi negli occhi, scostando appena un ricciolo ribelle dalla fronte. Un sospiro. Ho appoggiato la schiena al vecchio calorifero di ghisa e mi sono lasciata scivolare fino a sedermi per terra. Le braccia attorno alle gambe strette al petto. Le labbra a sfiorarmi appena i jeans un po’ scoloriti sulle ginocchia. Sono stata un po’ lì, immobile. Il calore eccessivo e confortante del termosifone contro la schiena. Il viso sempre più affondato nei tanti giri di della sciarpa colorata attorno al collo. Pensavo a cosa fare, a come venirne fuori, a come risolvere questo casino. Poi ho pensato che devo essere pazza. Devo essere pazza a stere seduta per terra nel bagno a riflettere sui miei problemi esistenziali. Pazza. Pazza. Pazza. In ogni caso resta il posto migliore.

6 commenti:

@lf ha detto...

Il posto migliore per pensare alla vita o alla morte, alla gioia o ai dolori è sicuramente nel silenzio dei luoghi che la mente ci porta.

Io ad esempio amo rilassarmi immerso nella natura, stando a contatto con la madre di tutti noi, la terra.
Avendo la possibilità di urlare a squarcia gola senza reprimere la rabbia, le frustazioni o le gioie che in altri luoghi non posso esternare.
ciao
@lf

marco ha detto...

il tepore del calorifero del cesso è sempre la più rilassante sensazione, forse seconda solo al rumore dell'aspirapolvere! io mi ci addormento...

marco ha detto...

...e poi la stufetta imetec :P

Onigirigirl ha detto...

amo la stufetta del bagno. mio dio... potrei scriverci un libro. a volte, lo confesso, mi siedo anche davanti alla stufetta e lì rannicchiata mi lascio investire dall'aria calda e tutto scompare. pazza. pazza. non vedo l'ora di poterlo fare.

Franz ha detto...

Beh, condividiamo questa pazzia allora. Io l'ho appena fatto, ma al bordo della vasca. Il vapore era confortante, Sinatra nella stanza affianco, era un profumo diverso dal solito.
Sono già le otto e ancora devo pensare a una misera e solitaria cena.

buИCiA ha detto...

Anche io vorrei fare un bagno con Sinatra che canta nella stanza a fianco!!