a casa. rannicchiata sulla mia sedia bevo un te rovente alla vaniglia. e sto con me. un libro. una sciarpa di lana. la perfetta combinazione di noi due. ieri. la perfetta incertezza di me stessa. oggi. sottovoce. in punta di piedi. in controluce. io. ho addosso questa sensazione che non so spiegare. un specie di brivido in fondo alla schiena. un'inquietudine senza spiegazione. l'assurdo timore che la mia sensazione possa in qualche modo concretizzarsi. ma non sono una strega. me lo dico e me lo ripeto. devo smetterla di lasciarmi sopraffare dalle sensazioni, dai presentimenti. troppa banana yoshimoto nel mio cervello per non dedicare alla sensazione che ho adesso, addosso, almeno un pensiero.
ho imparato che la tranquillità delle vita è precaria. temporanea. che basta un attimo per cambiare tutto. che le abitudini, per quanto confortanti, hanno i minuti contati. niente è per sempre. e questo mi lascia inquieta. allerta. poichè non so nè il giorno nè l'ora.
un altro sorso di te caldo sulle mie labbra. non poso permetterlo. non posso lasciarmi sopraffare dalla paura di vivere, perchè non sarebbe più vivere. eppure di nuovo un brivido in fondo alla schiena.