Ciò a cui sto dedicando un certo numero di viaggi in treno e di sere d'estate. Cercando di illimunarmi con luci abbastanza fioche da non attiarare zanzare dentro la mia finestra. Pagine 768. Sono a pagine 713. Mi resta giusto questa sera di luglio per il finale.
S.K. mi ha progressivamente resa in grado di godermi il viaggio, rinunciando a qualsiasi attesa o tensione verso il finale. Finale troppe volte inadeguato rispetto a quello che è quasi sempre un gran bel viaggio.
Io continuo a godermi il mio viaggio insomma, sebbene sia ormai alla fine. Con una certa malinconia per quella vita che Jake Epping continuerà a vivere oltre l'ultima pagina e che mi restarà sconosciuta.
La domanda è: qual è quel momento della storia che ha ucciso l'innocenza? Quale quell'evento che ha spezzato la storia e ci ha resi quelli che siamo? Quale momento andrebbe cambiato nella promessa di un presente (e di un passato) migliore? E sarebbe davvero possibile far prevalere il bene comune sul proprio personale?
Assassinare Hitler ci metterebbe al riparo dalle follie della II guerra mondiale? O semplicemente troverebbero un'altra via? Una telefonata anonima a Falcone la sera prima di Capaci? Impedire il decollo dell'American Airlines 11? Basterebbe agire su insingolo istante o la corruzione troverebbe comunque il modo?
Di certo è un bene che il passato non si possa cambiare. Perchè ormai siamo quello che siamo, siamo figli di quel passato. L'innocenza è perduta. Quell'innocenza è perduta. Cambieremmo il passato, e il futuro, ma da corrotti ed il cambiamento non darebbe frutti migliori di quelli che già abbiamo colto.
Solo il futuro può essere cmabiato perchè è un foglio bianco candido, vergine.
Jake Epping salverà forse John Kennedym ma servirà ad scongiurare il Vietnam, la morte di Martin Luther King, l'11 settembre...