C'era neve fuori dai finestrini del treno. Un te tiepido e amaro. Un pacchettino di bucaneve. Una cibalgina fast. Due. Le pagine di Milano di Repubblica. Quattro chiacchere tese. E poi via via meno tese.
E ho pensato a te. Ci ho pensato come se d'improvviso mi mancasse l'aria. Come se il treno non toccasse più i binari. Come se si rovesciasse il cielo. E mi è parso che se non fossimo arrivati fino a qui insieme nulla avrebbe senso. E mi è parso che sei dentro ogni cosa. In questa mattina gelida. In questo viaggio. In questa musica. Ciò che è mio è tuo.