giovedì 24 settembre 2009

e vissero tutti

Il lieto fine è un'imposizione della nostra cultura da commedia americana. Il lieto fine non è reale. E' un'imposizione. Una chimera da inseguire, invano, condannandoci ad un'indefinita insoddisfazione. Mi sono ribellata alla falsa necessità dell'happy ending. E' liberatorio. E' reale.
Il principe azzurro nelle mie fiabe è solo un uomo. L'amore non è bianco o nero, ma sfumato in un milione di toni limpidi e oscuri. Biancaneve è una piccola iena che si fa il culo perchè le sia riconoscuto l'ovvio. Ci si può perdere. Si può piangere e non avere nessuno ad asciugarci gli occhi. Si può morire e non ci sono baci che riportino indietro. Può non esseci soluzione. Delle volte si può solo incassare e alzare la guardia, saltellando sul ring.
Non mi aspetto più il vissero tutti felici e contenti. E mi sento molto meglio. I colori sono più intesi. Io più disincantata. Più stronza. Più densa. Più felice anche.

domenica 20 settembre 2009

forbici

Ho fatto un shampoo al profumo di mandorla. Ho tagliato i capelli. Ho scopato via le ciocche dal pavimento. Forse mi sono fatta prendere un pò la mano. Stanno benissimo. Erano lunghi e ora sono - beh - corti. Mi perdonino i parrucchieri. Delle volte certe cose bisogna farlo da sole. [Per fortuna ho una buona manina].
Ho anche assaggiato il mio primo onigiri. Quelli da cartone animato. Caldo. Al salmone. Ecco, il primo sapore dei miei 30 anni. Onigiri, birra e certi cieli di settembre che sembrano aggrapparsi alla rosa della sera per farlo durare. Ancora un minuto.
Tornavo in treno oggi. Mi pareva di leggere qualcosa tra le righe del paesaggio fuori da vetri. [per inciso ascoltavo ciò].