giovedì 25 dicembre 2008

imagine

L'ho appena visto passare. Mi ha sfiorato. E' corso via.



(you may say I'm a dreamer...)

martedì 23 dicembre 2008

Nella nebbia

Milano è avvolta in una nabbia bianca. Che sa di inverno, di tempo passato e che passa, che sa di questo mattino di dicembre. Il 23. Sa di me. Io sono nebbia. Che avvolge i tetti con lo sguardo, gli alberi, le cose. Che sfiora appena i visi dei passanti. accarezza i contorni e poi si dissolve. Io sono nebbia. O vorrei esserlo. Ormai mi appare chiaro che sto fuggendo. Solo un'ombra. In fuga. Nella nebbia.


Il silenzio oggi è la mia prigione. La mancanza di parole. Di espressione. La distanza. Il sole ha bucato la nebbia e io non riesco a rassenarmi. Solo il vento, forse. La sera, forse.


lunedì 22 dicembre 2008

dove si va da qui

Ci ho pensato salendo sul treno questa mattina, una Taf mezzo vuoto col riscaldamento altissimo. Ci ho pensato guardando scorrere l’inverno fuori dal finestrino. Ci ho pensato camminando verso qui, accendendo la luce e il computer, prendendo alla macchinetta un caffè orribile, fissando lo sguardo in un punto indistinto fuori dalla finestra. Ci ho pensato in questa mattina lunga e fredda, confusa, frenetica e inconcludente. Ci ho pensato. Ho lasciato che i pensieri mi piovessero addosso come poggia, come lacrime, come pietre, come speranza, come sogni, come paura, come sconfitte, come schiaffi e carezze. Ci ho pensato come se fosse possibile pensarci. Ci ho pensato nell’unico modo in cui è possibile pensarci. Lasciando fluire i pensieri, come maree delle mie lune inquiete. Lasciando scorrere le immagini davanti agli occhi e le sensazioni sui chilometri della mia pelle costellata di nei. Lasciandomi semplicemente sopraffare, senza riserve, senza resistenze, dal flusso delle emozioni che attraversano gli istanti come corrente elettrica i fili. Vorrei comprendere, fare ordine, capire, risolvere, controllare. E invece non riesco a fare altro che lasciare che tutto mi sfiori e mi stravolga, come vento che scompiglia i capelli e le gonne e poi correi via. La mia vita è arrivata qui e ora non so. Dove si va da qui.