venerdì 6 marzo 2009

Stelle buone

Una città color mattone ed una stazione sopra le mie aspettative. Mi è piaciuta. E molto altro. L'eurostar mezzo vuoto del ritorno ha rasserenato certi cieli. Neri. Paracetamolo prima di andare a letto. Notte lunga, piena di sogni di veglie e di attese. Poi eccomi, un giorno, nuovo, pieno di sogni pure lui.
Non so come guardare a me stessa. Come una che non ci rinuncia. A credere in cose sempre nuove. A risorgere dai fallimenti. A fare a pezzi le delusioni. Ad entusiasmarsi, a desiderare. Una patetica illusa. Mi guardo indecisa tra le stima e la pena. E poi distolgo lo sguardo e basta.
Desideri. Ciò che nascondo tra le palpebre e le ciglia oggi è un desiderio. Un segreto. Lo vorrei. Lo vorrei tanto. E ho una dannata paura.



giovedì 5 marzo 2009

giovedì

Piove su Milano, sull'asfalto, sui tetti, sui binari del tram e sui miei capelli stretti in una piccola coda. Ho fatto il biglietto per un treno. Andata e ritordo. Domani. Indecisa su quali siano le cose che dovrei desiderare decido di non desiderare affatto. Di stare ai primi danni. E di camminare sotto la pioggia, sotto un ombrello minuscolo, attraversare pozzanghere larghe e profonde come laghetti grigi tra le sponde dei marciapiedi. Sono la pioggia e il fango, i primi punti di verde nelle aiule, le nuvole pesanti, i fili della corrente.

...Lifting up an empty cup, I ask silently
That all my destinations will accept the one that's me
So I can breathe...

lunedì 2 marzo 2009

Il silenzio elettrico di questa stanza nella quale sono solo ospite ora. Ospite con le valige fatte e le scarpe allacciate. Con una fastidiosa sensazione alla base della schiena. Di fastidio. Di attesa. potrebbe succedere di tutto. O nulla. Ma, come disse qualcuno, occorre tenersi pronti. Poichè non si conosce nè il giorno nè l'ora.
Prendo appunti a margine della normativa sui lavori pubblici. A matita. Mi tengo pronta. Questa grigia giornata sopra Milano mi fa derivare altrove. A certe me stesse impresse in altri punti dello spazio e del tempo. Momenti più leggeri. E più pesanti. Fotografie. Mi sento lontana in modo inappropriato e allo stesso tempo concentrata sul punto.
Vorrei che una volta tanto scegliessero me. Tra mille, tra due. Vorrei che per una volta non ci fosse una discriminante, una ragione, una scusa. Vorrei essere quella giusta.
La sera rischiara di sole e il grigio si stempera nei colori di un tramonto. Mi sembra semplice distinguere le cose che non contano da quelle davvero importanti e mi domando dove sia finito il tempo che ho perso a mettermi in croce. Sarò migliore. Se ci sarà una scusa, una ragione o una discriminante quella non sarò io.




domenica 1 marzo 2009

Nessuna certezza

Nessuna certezza. Voglio dire, domani potrei essere chiunque. Giro interi film dentro la mia testa. Ho fantasia nelle trame. Partendo da uno spunto posso costruire un romanzo. Gli spunti nascono, muoiono, a volte diventano veri ma quelle volte in cui diventano veri non sono mai come li avevo immaginati dentro la mia testa. Per questo l'unica cosa certa è l'incertezza. Io non so quella che sarò domani.