Finalmente un pò d'aria soffia dentro le mie finestre aperte. Smuove l'afa grigia di questa giornata statica e stanca. Assaporo il momento, la brezza fresca di un temporale lontano che accarezza lenta la pelle delle braccia, del viso e del collo.
Dentro il quadro della mia mia quotidianità ritrovata mi fingo immobile ed uguale a me stessa, perfettamente in linea con il consueto e l'opportuno. Finzione. Nulla è statico in questo quadro, dipinto nei colori della più assoluta provvisorietà.
Parto di nuovo. Ad assaggiare i colori di una vita che non sarai mai mia, ma che mi sta dannatamente bene addosso. Parto di nuovo, ma solo dopo aver tentato un concorso per il quale non sono riuscita a studiare che poche pagine. A provare ad avere la chiave di accesso per un mondo nuovo che potrebbe, forse, intonarsi al resto di me. Parto di nuovo. Un lampo di Sicilia per poi tornare ancora una volta. A me e a tutto quello che c'è qui. Da dire. Da fare.
Questo è il programma. Per ora sono qui. A guardare questo temporale addensarsi e tuonare sulla mia testa. A sentirmi soffiare addosso quest'aria appena fresca. A pensare a così tante cose in un solo momento da far esplodere i miei occhi in mille gocce di pioggia. Un lampo. Un tuono. E l'estate che si allontana inesorabilmente.
...e poi venne settembre...