Avere 30 anni -panf panf- è faticoso. Ci sono giorni in cui mi fa sentire stanca. Ci sono giorni in cui fa sentire uno schifo. Oggi unisce l'aria rarefatta delle domeniche di ottobre alla grave leggerezza dei miei (pochi?) anni. Oggi mi fa desiderare di camminare a piedi nudi sul parquet, di bere cioccolata fatta con l'acqua calda e il cacao amaro, di prolungare le ore fino a lussarle. Mi fa desideare di avere 25 anni di meno, ma anche no. (Quell'immagine idiliaca di infanzia che qualcuno dipinge non l'ho mai condivisa). Mi fa desiderare (forse) (però) (magari) di non sapere e di non conoscere molte e molte cose. Sarebbe più facile. Ma sarebbe vigliacco, debole, facile.
E, no. Non sia mai. Mi piace essere forte, o per lo meno dare quell'immagine li. Fare, disfare, rifare, affrontare, risolvere. Come se fosse facile, come se non me la facessi sotto, come se non mi tremassero la mani (e lo stomaco e le labbra), come se non fossi stanca, come se avessi tutto sotto controllo. Io ci credo, che sia vero o no ha davvero importanza a quel punto? La fragilità è un segreto. Così evidente da sembrare invisibile.
(forse era ovvio che prima o poi l'avrei fatta mia. è adesso, oggi, me.)