Sono così nervosa che mi tremano le mani. Lo stomaco stravolto dagli eccessi di menta a cioccolato. La rabbia per essere finita ancora a consolarmi nella dolcezza artificiale di un po’ di zucchero sulle labbra. Mi detesto. Prendo a pugni la tastiera malconcia e sorrido un po’ del mio gesto cretino. Poi mi lascio sopraffare da questa sensazione amara che mi prende e non c’è altro da aggiungere.
Nessun nuovo messaggio di posta in arrivo. Il telefono non sta suonando. Il silenzio è perfetto intorno. Lancio una matita contro il muro di questo ufficio deserto. Non so se ridere. Se piangere. Se gridare. Nell’incertezza non faccio nessuna di queste cose. Raccolgo la matita e mi rimetto composta al mio posto.
Sorrido smagliante ad un tizio che passa davanti alla porta e che va casa “Buonasera, buona domenica”. Sorride di rimando e poi va via. E io sono solo quella che vede.
Nessun nuovo messaggio di posta in arrivo. Il telefono non sta suonando. Il silenzio è perfetto intorno. Lancio una matita contro il muro di questo ufficio deserto. Non so se ridere. Se piangere. Se gridare. Nell’incertezza non faccio nessuna di queste cose. Raccolgo la matita e mi rimetto composta al mio posto.
Sorrido smagliante ad un tizio che passa davanti alla porta e che va casa “Buonasera, buona domenica”. Sorride di rimando e poi va via. E io sono solo quella che vede.
Il resto non esiste.