mercoledì 21 novembre 2012

La fine del giorno (disoccupato)

Accade. Di non avere voglia.

La voglia di sedersi ed iniziare a cercare le parole e la punteggiatura, metterle in fila. Scrivere e cancellare.  Rileggere. Pensare e ripensare, vivere e rivivere.Accade di riuscire solo ad aspettare. Semplicemente attendere. In silenzio, in mezzo al foglio bianco. Magari farci solo un puntino. Tanto per.

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Tralascerò i fatti quindi. Fatti e pensieri correlati. Ipotesi e conclusioni. Supposizioni. Premesse varie. Mi limiterò alle impressioni. Impressioni di novembre.
Perché è novembre, infine. Un novembre limpido e pieno di sole e azzurri cieli autunnali. Fa presto buio la sera. Torno a casa dentro le scarpette modella glutei di cui sto abusando e la casa è silenziosa dietro al porta chiusa. Tutto in ordine. Tutto al suo posto. 
Silenziosa dei miei passi scalzi e della musica quando la accendo. Del libri sugli scaffali e della coperta appoggiata sulla poltrona. La sera sempre consola, è la luce del mattino a ferire come un coltello.
Consola la luce accesa della cucina mentre tento di cuocere uno sperimentale hamburger vegetale. Consola aspettarti con il tg regionale in sottofondo. Consola sapere che è tardi e che posso essere libera di non aspettarmi più nulla da questa giornata. Consola l'odore del bagnoschiuma e la sensazione del pigiama addosso. Consola chiudere le persiane e buonanotte. E c'è ancora tempo perché sia domani.