Le mie palpebre chiuse. Il sole che accarezza il viso. Il vento del mattino è ancora sferzante. Qualche volta bisogna scegliere. Di non lasciar passare questo treno restando ad aspettare. Come se i treni potessero essere infiniti. Come. Se. Ma. No, questo è il tempo di scegliere. Di muoversi. Di non restare fermi. Di partire. Senza voltarsi.
E chiudo le mie cose dentro scatoloni pesantissimi. Li spingo a calci sull'ascensore. So che dentro ci sto chiudendo quei sogni che avevo. Resto seduta sulla scala sul retro. Palpebre. Sole. Aria fresca. Le braccia intorno. Silenzio. Io. Io sola. Sola a decidere, a scegliere. E che sia una lacrima sola e poi più nulla. E poi solo vivere. Senza voltarsi.
E chiudo le mie cose dentro scatoloni pesantissimi. Li spingo a calci sull'ascensore. So che dentro ci sto chiudendo quei sogni che avevo. Resto seduta sulla scala sul retro. Palpebre. Sole. Aria fresca. Le braccia intorno. Silenzio. Io. Io sola. Sola a decidere, a scegliere. E che sia una lacrima sola e poi più nulla. E poi solo vivere. Senza voltarsi.