venerdì 18 settembre 2009

La volata

Long nights allow me to feel...
I'm falling...I am falling
safely to the ground...



Stasera ho in testa Eddie Vedder. E una pianura di ghiccio e neve. Spazio e luce. Vento. Sensazioni. Il cui filo con il dettaglio che le suggerite e fatte esplodere è così lieve che l'ho già scordato. Un fiammifero. Che accende la volata. Gli uomoni fuori con le orecchie tappate e l'adrenalina dell'attesa. Come andrà. Vedremo.

giovedì 17 settembre 2009

Stanca. Ma è una stanchezza soddisfatta, appassionata. Quella stanchezza che ti fa star bene perchè vuol dire che la giornata è stata piena di cose. La pioggia oggi ha lasciato il posto a ben altri cieli. Quelli di azzurro e solitari nuvoloni blu scuro. Ci sono persone da cui si ha solo da imparare. Imparare imparare. Ci sono occasioni da non perdere. Ci sono uomini che sanno fare cose. Domare il fango, la terra, le acque e gli spazi. Le distanze. Oggi sono felice di come sono andate le cose. Nonostante tutto. Questo è un cielo buono, da mettere al sicuro per ricordarlo in tutti i giorni bui che verranno.
Per la cronaca: questa sera sto cenando a muffin e acqua frizzante nella mi stanza. Profumo di bagno schiuma di hotel. Le mie cosa già pronte che domani si parte presto. Colazione all'alba.

mercoledì 16 settembre 2009

inaspettatamente

Mangiare da sola. E' strano. Da sola seduta al tavolo del ristorante dell'hotel. Fuori la sera e una Bologna grigia e bagnata di pioggia. Come non l'avevo mai vista. Orata e insalata mista. Un caffè. Ma decaffeinato che stanotte devo dormire. E' strano. Sola. Mi guardo intorno. Uomini, solo ai loro tavolini. Vino e carne rossa per lo più. Un risotto al tartufo.
Tacciono i cellulari. Silenzio dentro questa sera sincopata. Musica in sottofondo. I miei passi leggeri sulla moquette mentre torno in camera. A questo letto che ho trasformato in un campo di battaglia di libri e fogli. E pensieri che ci galleggiano sopra.
Eccomi qui. Tra tre giorni saranno trenta. E, del tutto inaspettatamente, sto in un camera d'albergo, in una cuittà inaspettata a fare un lavoro inaspettato. Impossibile indovinare cosa ci apsetta.