Ho freddo. Perduta nell'inverno di questa mattina. Perduta e basta. Dentro un numero di cose troppo grande. In cose troppo grandi. Ci provo.
Questa mattina non riuscivo a dormire. La mia sveglia biologica non sente ragioni e non conosce vacanza.
Pensavo.
Che è stato bello partire. Che è bello poterti raccontare le mie promesse per il nuovo anno senza vergognarmene. Che è bello ridere di me. Di noi. E sorriderne. E mangiarti un pezzo di pizza. E aprire la finestra per fotografare l'alba mentre tu dormi.
Pensavo.
A come è naturale. E a come è complicato e difficile da ottenere. Il futuro dico. E avremo anche quello. Vorrei che per una volta fosse facile. Vorrei che i pianeti fossero allineati. Vorrei le premesse. E le promesse.
Guardavo i miei occhi riflessi nello specchio mentre lavavo i denti. Lo specchio. Il mio dentro e il mio fuori. Le cose che contano. Quella che fanno male. Le battaglie e le guerre. Perse e vinte. Combattute. Le ferite e le paure.
Credo che nulla sia facile. Nulla che conti qualcosa almeno. Mi lascio sommergere da tutte queste cose. Mi conforta sapere che non sono sola. E mi piacere poterne ridere. Di me.
E se alle fine riusciremo a credere nelle nostre promesse...