Un’immagine a colori. Io. Io so perfettamente di essere a colori. Ma di colpo è come se tutti i colori svanissero, tranne uno. Cioè. Io resto sempre a colori, è la mia vista che lavora in scala di grigi. Segue un attimo di smarrimento in cui mi chiedo dove diavolo siano finiti i miei colori. E poi annego senza ritegno nella marea grigia che si porta dietro questa sensazione. Sbagliata. Come se in effetti fossi sempre stata grigia. E questo è il punto in cui mi trovo. Adesso. In negativo.
Delle due l’una. Posso andare alla deriva. E non ci sarebbe nulla di nuovo visto che questo è un mare dove mi sono spinta molto e molto al largo. Oppure. Posso mettermi a lavorare sulla manopola del tuning. E cercare i colori. E cercare di risintonizzarmi sui mie canali. Oggi.
Navigo piuttosto smarrita in cerca di una buona frequenza, una frequenza libera su cui trasmettermi in 256 colori (almeno). Ci mancava questo. Oggi.
8 commenti:
tieni duro, troverai il tuo pantone
Ed
sei il colore che non ho e che vorrei essere io, ma se ti rende libera, ti regalo il mio :)
Ti commento un'altra volta, Onigiri. Oggi parlerei a me stessa.
Ti lascio solo un bacio.
Buncia, forse e dico solo forse, a volte serve sia qualcun altro a ricordarci i dall'esterno i colori...
bleek.. lapsus freudiano?
(cmq forse, e dico solo forse, hai ragione)
sai non sarebbe male una gomma enorme che ci cancelli, non noi tutti nella nostra interezza, ma solo i contorni, così da essere per davvero (e non solo nella testa) un pò sfocati... si risolverebbero un sacco di problemi a diventare realmente quello che siamo... e toccarsi con qualcuno sarebbe sempre molto dolce...
ma pensa uno schiaffo fino a che profondità ti potrebbe ferire... la pelle è già troppo sottile così com'è a volte...
tu lillo sei un romantico, nel senso più letterario del termine, non mi stupirei di leggere di tue traversate a nuoto del golfo di portovenere... :)
al massimo nel golfo di taranto... come il compianto cito! ;-)
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