martedì 2 dicembre 2008

fratelli di ossa

Sento il mio scheletro rivendicare il proprio diritto ad andare in crisi. E' un fenomeno strano e periodico, sensazione di irrigidimento che dalle spalle sale al collo e ai denti e poi scende lungo le vertebre, giù fino alla punta dei piedi. Se all'inizio sentire l'onda salirmi dentro mi terrorizzava, non avento tutto questo un nome o una diagnosi o un'esperienza comune, ora argino il panico frugando nella borsa alla ricerca di una tachipirina. Ci si abitua ad ogni cosa. E questo, se abbandono le mie crisi articolari per allargarmi ad una visione più ampia, mi toglie il fiato. Il mio spirito di adattamento è una risorsa ma anche un rischio, una minaccia, qualcosa da tenere d'occhio però potrebbe trasformasi da analgesico a veleno.
Mi dilungo. Farfuglio parole in cerca di sorriso e magari di qualche sfiorarsi di occhi e mani. Calore. I miei occhi vagano nella sera già scesa avidi di un seppur minuscolo segnale di vicinanza.
Le cose da fare, la cosa da dire, da mostrare e da dimostrare, non mi lasciano concentrare l'attenzione su nient'altro. Forse è meglio. Domani mi presento all'esame finale di ammissione all'esame finale. Sebbene la parola finale affiancata alla parola esame non sia altro che una contraddizione intermini. Mi approccio dunque a questo esame finale per l'esame finale.
Ogni segnale di vicinanza in questa sera di attese e di ossa rotte è bene accetto. Non siate avari. Se ci siete. Li fuori. In fondo, e io ne sono profondamente convinta, la vicinanza è sempre reciproca.
...

...non sai che tuttu fa parte di te
i pensieri si perdono e i tuoi occhi si illumineranno...

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Io sono con te!facciamo... a forma di stella morbida, da tenere tra le mani, come uno scaccia pensieri!

enne ha detto...

Ci sono anch'io, Onigiri.Un abbraccio morbido alle tue ossa in crisi (un giorno ti racconterò delle mie) e in bocca al lupo.
:-)

Luca Bleek Sartirano ha detto...

Ho letto troppo tardi per lasciare un segnale di qualche utilità...
Facci sapere com'è andata però...

Un augurio, Luca

Onigirigirl ha detto...

Beh, grazie. Consumata anche questa prova temo non mi resti che l'esame finale. Finale, mai parola fu più inquietante.
Alla luce dei refusi ortografici e dell'insasatezza patologica e patetica del post di cui sopra mi ritengo infinitamente onorata dei vostri commenti.
Vi invio un gigantesco sorriso invisibile. Virtuale. Folle. Perfetto. Ovunque siate. thanx. :)

Anonimo ha detto...

ricevuto e... sentito, proprio qui, sulla guancia! adesso tieni duro per il... finale, e niente di inquietante, ogni fine è un inizio, e lì riparte l'entusiasmo!