Metti che Natale arrivi con la pioggia. E tu sei li guardi che guardi piovere da dietro i vetri. La città satura di acqua piovana, il cielo gonfio, i rami pesanti degli alberi spogli. Un colpo di vento e comincia a piovere contro ventri. Contro il vasetto di yogurt ai mirtilli messo sul davanzale. Oggi è il quindici dicembre. E' quasi inverno. E' quasi Natale. E tu sei così dissociata, estranea. Proprio tu, fatina delle nevi e dei natali passati. O forse no. E ti viene da chiederti da quanto tempo questo non è più vero. O magari è troppo vero per non fare male. E ne prendi le distanze solo per non provare quell'intensità dolorosa che ha. Non saprei. O forse sì. E intanto piove. E si accendono le luci. E cambiano le parole e le voci nei corridoi. E arriva sera. E un altro giorno è scivolato via. Mentre mi vistano i fantasmi dei natali passati e dei natali futuri e io cerco di venire a patti col presente.
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2 commenti:
caspita questa è una delle cose più belle sul natale che ho mai letto...
sono belli pure i fantasmi...
Ed è bella l'immagine tratta da Nightmare before Christmas,che volevo pubblicare anch'io.:-)
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