Metti un tramonto sulla pianura. Su questa pianura infinta tagliata in due parti da una riga blu di acqua e correnti e momenti che scivolano via, lungo gli argini. Paesaggi sconosciuti che un po’ cominci a conoscere. Sfumature di luce dentro il tramonto. Il sole, la pioggia, i campi allagati, l’autostrada che segue la ferrovia. Partire, tornare, per poi partire di nuovo. Cercare di fissare elementi come puntine su un pannello di sughero. Immagini, pagine scritte, nomi e volti. Cercare di prendere confidenza con una vita nuova. Per farla mia. E magari un po’ nostra. Decidere fa bene. Cambiare fa bene. Lasciare indietro quel miele che ormai era veleno.
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