Vorrei dormire. Addormentarmi mentre ti aspetto. Con l'aria delle finestre addosso anche se fa male. Con l'odore dello shampoo nelle narici. Con la luce della sera attorno, che sbiadisce.
Ti se accorto che le giornate si fanno più brevi? Impercettibilmente, ma più brevi.
Eppure l'alba arriva sempre troppo presto. Strappa i sogni agli occhi, è per questo che non li puoi ricordare.
Se non per frammenti che si dossolvono nel profumo nel caffè e nell'aria del mattino. Ed è già domani.
E non c'è tregua nell'incalzare dei giorni, delle sere. Sere già proiettate al giorno successivo, sere di calma solo apparente. Mai mie abbastanza. Ed è già mattina.
E dove finiscono i giorni io davvero non te lo so dire. Nè cosa significano. Nè dove mi portano. Dove dovrai venirmi a prendere se non mi sentirai tornare, dove c'è il rischio che possa finire.
Tu chiama più forte. Fatti sentire.
Ti se accorto che le giornate si fanno più brevi? Impercettibilmente, ma più brevi.
Eppure l'alba arriva sempre troppo presto. Strappa i sogni agli occhi, è per questo che non li puoi ricordare.
Se non per frammenti che si dossolvono nel profumo nel caffè e nell'aria del mattino. Ed è già domani.
E non c'è tregua nell'incalzare dei giorni, delle sere. Sere già proiettate al giorno successivo, sere di calma solo apparente. Mai mie abbastanza. Ed è già mattina.
E dove finiscono i giorni io davvero non te lo so dire. Nè cosa significano. Nè dove mi portano. Dove dovrai venirmi a prendere se non mi sentirai tornare, dove c'è il rischio che possa finire.
Tu chiama più forte. Fatti sentire.
3 commenti:
...ciao Girl. E' con immenso piacere che trovo qui, su google+, un suo, e come sempre, pregevole scritto...la sua penna legata al suo pensiero, diventa pensiero stesso...con sincero affetto Sergio...
grazie! :)
In questa sera indugio.
Penso a domani, come tu suggerisci.
Alle mille cose da fare.
All'essere ineccepibile.
Ho superato il famoso esame di matematica.
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