martedì 15 gennaio 2008

Per me

Un cielo atlantico di colori e forme. Luce fredda e nuvole alte cariche di pioggia. Mi piace il cielo quando è così. Ha il sapore di un’angoscia che si scioglie, di un dolore che si rasserena. Mi ricorda, di nuovo, che il cielo è sempre lì a guardarmi negli occhi. Alzo lo sguardo e mi specchio. E rivedo me stessa. Cerco conforto. Cerco comprensione. Domando. E il cielo risponde.
E non solo il cielo. Io ho questa idea, perfetta e perfettamente priva di fondamento forse, che tutte le cose intorno non siano solo sfondo ma parte viva e reale della mia vita. Parlo per me perché in effetti degli altri non posso sapere. Parlo di me insomma, non in generale.
Cielo. Vento. Pioggia. Terra. Sole. Luce. Buio. Luna. Mare. Sabbia. Tempesta. Fango. Foglie. L’alternarsi delle stagioni. Le orbite dei pianeti. Le maree. Le correnti. Le tempeste. Ogni cosa. Vive. È viva. Davanti ai miei occhi. Tra le mie mani. E ne faccio parte. E fa parte di me.
Ed è conforto e compresione. Ed è brividi e serenità inspiegabile nello sguardo e tra i pensieri. Ed è strano mettere queste sensazioni in parole tanto sono naturali, istintive, impalpabili. Ma, tant'è.

1 commento:

Dado ha detto...

noi siamo parte integrante del mondo che ci avvolge, tutti i giorni Susanna..
me ne rendo conto ogni mattina all'alba quando per professione (ahimè), devo essere davanti a un chioschetto a piegare giornali...tutto è perfetto...soprattutto d'estate vedi il fascino della trasformazione di una città come Milano che, come tu ben sai, non è mai ferma...
è bello avere queste sensazioni..e c'è molta gente che purtroppo non le ascolta, troppo presa com'è dall'orologio che ormai è diventato un incubo..