La panchina della stazione di Lambrate. Binario 4. Dondola le gambe e lascia cadere a terra le ciabattine bianche e resta a pieni nudi e jeans. Occhiali scuri. Occhi chiusi. Sole sul viso. Vento fresco tra i capelli che fa rabbrividiere un pò. Il compleanno di Andrea. Forse per la musica, o per il vento, o per la stanchezza o per il tono d'azzurro del cielo su Milano -Milano- ma sente gli occhi gonfiarsi e i pensieri esplodere. In fondo lo sa, di non avere pace dentro. Ma il caos. Sopravviverai.
1 commento:
me la stai facendo riascoltare.
grazie.
splendido post
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