Seduta davanti al computer cerco un pò di voglia. Ho messo un vecchio cd sul piatto. Ho messo una maglietta enorme addosso. Ho incrociato le gambe. Ho sborgliato i pensieri. E ne è sgorgato fuori un mare inquieto, acque limpide ma fredde e percorse dalle correnti. Cieli tormentati. Vorrei essere la primavera. Vorrei essere le acque quiete di certe giornate di sole viste chissà dove. Invece sono sempre vento, temporale. Delle volte stanca. Sfinisce. Sfibra. Non so essere in nessun altro modo e questo mi fa incazzare. Ogni volta che guardo il cielo e mi sento sconvolgere dentro. Ogni volta che un colore, un odore, una sfumatura di luce mi sfiora i pensieri come un volo di farfalla. Mi prende allo stomaco. Apre voragini. Trombe marine. Tifoni tropicali. And so on.
3 commenti:
Mi piace il tuo blog.I l 'attesa per il nuovo post.
"...e sono caduto ed ho pensato che ero sbagliato ad essere sincero, a stare chiuso solo in case aperte in me, mi sembrava tutto troppo grande per essere amato fino in fondo, per essere nascosto dentro cuori piccoli..." (Caduto - Alessandro Grazian)
un piccolo regalo che possa farti stare meglio...un abbraccio
Bello bello bello...e bello...
sei una di quelle persone che vorrei leggere sempre sempre...
ma il bello dei tuoi post è che si sente che decantano in profondità e, solo quando sono maturi, escono sotto forma di pennellate stupende...GRASSIE!
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