Oggi ho vestito i colori della
primavera. Anche se io la primavera la odio.
Ovviamente.
Sembro quasi carina in questi abiti
leggeri. Sarà che le giacche nere, le gonne nere, la camicie bianche e azzurre
infilate dentro e tutto quanto il necessario non mi hanno mai fatta sentire
reale.
Solo un travestimento. Un’impostura.
E se è cosa nota che si debbano indossare
i vestiti adatti alle proprie guerre stellari, io li indosso, da brava, con
disinvolta precisione, da attrice consumata. Quando serve. Ma oggi sono in
borghese, oggi è tempo di pace.
Pace stellare.
Pace di ritorno dopo il massacro
dell’irrequietezza che mi ha afflitto nelle ultime cento ore. O erano duecento?
Pace da sfinimento. Ma pur sempre pace. Pace
stellare: apparente silenzio sul suono del cosmo in sottofondo. Il rumore dei
pianeti che si spostano lungo le orbite di Keplero, delle supernove che
esplodono e si espandono, delle unghie dei mondi che si aggrappano al
firmamento per non finire ingoiati dai buchi neri. Ed è la pace stellare. Bang.
Big. Bang.
Due cose.
La prima. La primavera è arrivata
e questo è un fatto. È arrivata in un pomeriggio di aprile e mi ha colpita in
pieno viso. Mento: mi ha colpita allo stomaco, e non una sola volta. Che poi
tanto io la primavera la odiavo già per cui dovevo aspettarmelo, soprattutto
dopo che me la sono andata a cercare. Bang. Colpita e. Affondata.
Mi sono vista allo specchio ed ero un fiore pericolosamente chiuso. Uno
di quei fiori che si aprono solo quando la luce è perfetta, giusto un attimo, a
dare una sbirciata al cielo e a pretendere la dovuta attenzione per la propria presunta
grazia.
La seconda. Ho urgenza di nuove
cose. Nuove canzoni da ascoltare. Tante, tutte insieme, tutte adesso, addosso. Che
mi colpiscano e mi consumino e mi tormentino. Che violino i miei confini e li
facciano a pezzi.
Voglio vedere dentro lo specchio un fiore sempre sbocciato, sempre aperto e proteso a cogliere i mutamenti della luce e del vento, l’arsura e la pioggia,
il tramonto e l’aurora. Voglio essere un fiore incurante e sgualcito.
Nessun commento:
Posta un commento