E' tanto facile cliccare "mi piace". Non vale neppure lo sforzo di misurarsi con una scala di giudizio. Click. Tanto, poco, un pò, in parte, ma, forse... che importa: click. E il non-click? Non so se valga almeno un "non mi piace" o se sia solo vuoto. Bisognerebbe chiedere ad un giovane esperto di comunicazione. [Seppure io abbia qualche dubbio che di comunicazione si tratti. E non di databasing o di calcolo matriciale. O di semplice vuoto dell'immaginazione, di nulla da dire].
Il mio pensiero non è così stantio da non saper cogliere la forza dell'idea di restare sempre in contatto. Ha un suo appeal. Ma è il concreto che mi mette tristezza: accendere il computer e trovarmi vomitate addosso centinaia di informazioni, banalità di mezza riga o, peggio, condivisione di banalità altrui. Il modo in cui mi fanno sentire è sola. Impoverita. La sensazione è quasi violenta. E' comunicazione a senso unico. E' comunicazione senza senso. E' comunicazione che non comunica. E' vuoto. Perchè tra tanto rumore i suoni si perdono. Il frastuono mi nausea e se c'è qualcosa che valga la pena comprendere si perde, semplicemente, nel tutto.
Sarò una snob. Ma non sono capace di surfare sulla superfice e godemi le infinte possibilità, arranco, annaspo, annego. Passo e chiudo. Sono la peggiore. Asociale virtuale. Dispenso mi piace con snervante moderazione.
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